Gemonese regina anche di Supercoppa
Eccellenza: il Cjarlins/Muzane travolto con una tripletta di Nardi e Tusini para due rigori. Al Friuli spettacolo per 2 mila di Claudio Rinaldi UDINE. Non c’è storia, la bella di Coppa è la Gemonese. Ai pedemontani, dopo il successo nella coppa Italia-trofeo Diego Meroi dello scorso gennaio, sono bastati 7 minuti per portare verso la loro bacheca anche la Supercoppa di Eccellenza, favoriti anche da 2 errori dal dischetto del Cjarlins/Muzane sul finire del primo tempo che se realizzati avrebbero potuto indirizzare diversamente la contesa. Nemmeno il tempo di annotare gli schemi che il lancio profondo di Cargnelutti ha pescato oltre la linea difensiva carlinese il bomber Nardi, implacabile nel battere Ponte con un destro aereo sul secondo palo. Il gol a freddo ha indotto i celeste arancio a prendere con decisione il comando del gioco, ma la disposizione a rombo del centrocampo gemonese copriva bene il terreno di gioco creando anche i presupposti per efficaci ripartenze. Su una delle quali, al 7’, Ursella ha messo al centro un pallone spedito in rete in rovesciata da Nardi alla terza delle conclusioni consecutive concesse dalla difesa carliense. Brutta botta per il Cjarlins, capace di rendersi pericoloso solo verso la mezz’ora con un paio di conclusioni da fuori di Moras e Acampora e con una incornata di testa di Fabbro sventata da Tusini. Oltre la linea secondo i carlinesi, ma non per l’assistente Tricarico. Ma è nel finale della prima frazione che si sono visti i fuochi d’artificio. Nel giro di 3’ prima Fabbro e poi Moras si sono conquistati due rigori per gli interventi di Persello e Cargnelutti, ma in entrambe le occasioni Tusini si è superato respingendo le conclusioni dello stesso Fabbro prima e di Osso Armellino poi. Dopo tanto sciupare, il Cjarlins/Muzane è stato come da prassi punito in avvio di ripresa quando l’incontenibile Nardi ha controllato bene il servizio di Cargnelutti trovando il tempo giusto per la rovesciata vincente sul primo palo lasciato colpevolmente scoperto da Ponte. Il resto della ripresa è servito solo ad accrescere il rammarico di Fabbro per la traversa scheggiata su punizione, e per far aumentare il bottino giallorosso con Cargnelutti dopo l’incertezza di Ponte sul traversone di Tocchetto. E così sotto l’arco dello stadio Friuli è la Gemonese ad alzare la Supercoppa, destinata come la coppa Italia a finire nel letto matrimoniale di patron Pino Pretto. Udine 14 maggio 2017 Articolo dal Messaggero Veneto web
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