La tragedia di  Gemona, tre giovani vite spezzate

Tre giovani vite spezzate, una, quella di una ragazza di soli 19 anni, appesa a un filo. È il gravissimo bilancio dell’incidente stradale avvenuto tra un’auto e due moto domenica a Gemona, lungo la statale 13

Un'immagine dell'incidente di Gemona inviataci dal lettore Davide Franz

GEMONA. Tre giovani vite spezzate, una, quella di una ragazza di soli 19 anni, appesa a un filo. È il gravissimo bilancio dell’incidente stradale avvenuto tra un’auto e due moto domenica a Gemona, lungo la statale 13. Un motociclista di 21 anni, Kevin Crismani, di Mortegliano, è morto sul colpo. Una mamma di Tolmezzo, Chiara Scalfari, 29 anni, è spirata poco dopo essere arrivata all’ospedale. E all’alba di ieri se n’è andato pure Marco Monaro, 25 anni, di Zugliano.

Un’auto, a bordo due mamme

Sono le 19, siamo sulla strada statale 13, in località Campagnola, a due passi dalle Poste. Un’Opel Zafira nera sta arrivando da sud (Udine) e si dirige verso Tolmezzo. A bordo ci sono due donne, due mamme, due amiche: guida Alessia Soppelsa, 34 anni, di Tolmezzo e accanto a lei c’è Chiara Scalfari, originaria di Cesclans di Cavazzo Carnico. Sono in viaggio per raggiungere i loro mariti che giocano a calcio nel Cedarchis, squadra capolista della prima categoria del campionato carnico. I due uomini avevano appena vinto fuori casa contro la squadra di Moggio Udinese.

Quattro amici su tre moto

Nella corsia opposta sta sopraggiungendo una comitiva di quattro amici che viaggia a bordo di tre motociclette. Insieme stanno tornando da una gita vicino al lago di Sauris, dove i genitori di Marco hanno una casa. Subito dietro di loro una quarta moto che non fa parte della compagnia.
All’inizio della “fila” ci sono i fidanzati Marco Monaro e Laura Bassi che per primi si scontrano con la Zafira. La seconda moto, su cui c’è Matteo Nadalutti, di Pozzuolo, riesce miracolosamente ad evitare l’impatto. In sella alla terza c’è Kevin Crismani, che viaggia da solo. E la quarta due ruote riesce a fermarsi prima di rimanere coinvolta nella tragedia.

Il primo scontro

I destini di tutti questi giovani si incrociano in un istante maledetto. Quello in cui la Zafira, invece di seguire la curva, continua a procedere dritto e finisce per invadere la corsia opposta e per scontrarsi con la moto di Marco e Laura. L’impatto contro lo spigolo anteriore sinistro della Opel è violento. La motocicletta va a sbattere contro il guard rail e prende fuoco. Il ragazzo cade sull’asfalto, vicino alla sua Aprilia Rsv 1000. La ragazza viene sbalzata a diversi metri di distanza, dove c’è uno slargo da cui si accede a un capannone.

Il secondo scontro

Dopo il primo urto la Zafira è divenuta incontrollabile perché si è rotto il semiasse anteriore e le ruote non “rispondono” più ai comandi. La moto di Kevin va a sbattere contro il cofano, sulla destra, dove è seduta Chiara. Lui “entra” letteralmente nell’abitacolo dell’utilitaria. Mentre la moto continua la sua corsa e si rovescia in strada poco oltre la macchina. La scena dell’incidente, che appare dinanzi agli occhi dei motocilisti che si sono salvati, è terribile. Immediatamente scattano i soccorsi.

I soccorsi

Sul posto arrivano ambulanze, l’elicottero del 118, la polizia stradale (che si occupa dei rilievi), i carabinieri e i vigili del fuoco. La strada rimane chiusa per ore. Il personale del 118 mette profonde tutte le sue energie per salvare quei ragazzi. Ma, dopo poco, è evidente che per uno di loro, Kevin, non c’è più nulla da fare. Anche le condizioni di Chiara sono disperate, ma c’è ancora qualche speranza. Poi il trasferimento in elicottero verso il Santa Maria della Misericordia da dove, qualche ora più tardi, arriverà la seconda notizia funesta. Marco ha resistito fino all’alba di ieri.
 

I feriti

Laura, che ha riportato ferite gravissime alle gambe, sta lottando per sopravvivere nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Udine. E’ stata sottoposta a diversi interventi chirurgici e i medici si sono riservati la prognosi. Lesioni giudicate non gravi, invece, per Alessia Soppelsa, la donna che guidava la Zafira.

Le cause

Non sono ancora stati chiariti i motivi che hanno determinato lo sbandamento della Zafira. Alcuni testimoni (i motocilisti scampati al drammatico incidente) sono già stati ascoltati, ma probabilmente solo Alessia Soppelsa potrà spiegare che cosa è accaduto nei momenti che hanno preceduto gli scontri.

Due frontali

Di fatto, si sono verificati due scontri frontali in rapida successione. Le velocità dei mezzi si sono “sommate”, producendo conseguenze devastanti. Tutti gli atti relativi alla tragedia di Gemona saranno consegnati alla Procura di Udine e i magistrati decideranno se disporre ulteriori accertamenti oltre a quelli già effettuati dalla Polstrada di Udine.
 

 

testo e foto tratte dal Messaggero Veneto web del 23.06.2014