Il Gemonese: una scelta che indebolisce

<< E' assurdo che la parte più debole del territorio si chiami fuori con la propria povertà: quando i pordenonesi hanno voluto la loro provincia, sapevano  che, grazie alla loro economia in espansione, avrebbero potuto avere la forza di essere autonomi >>: ad esprimere con queste parole il proprio dissenso alla proposta di istituire la provincia regionale dell'Alto Friuli è stato un <<carnico fino al midollo delle ossa>>. L'ex sindaco di Tolmezzo Igino Piutti , intervenuto come presidente del comitato per il no della Carnia all'incontro conclusivo organizzato dal comitato per il no del Gemonese, ha così introdotto una serie di ragionamenti che hanno trovato il consenso delle centinaia di persone che hanno riempito la sala del teatro Sociale.

<< Sono a favore di un 2sistema Alto Friuli" - ha aggiunto l'ex sindaco -; si può pensare in questo territorio ad un un'implementazione dei servizi, creando un "circuito" che coinvolga scuola, viabilità, economia; solo quando i rapporti fra le diverse realtà si saranno saldati, quando si inizierà a vedere una ripresa, allora potremo forse ipotizzare la nostra autonomia >>. Prima di lui, hanno parlato il vice sindaco di Gemona Gabriele Marini, presidente del comitato, che nell'introdurre la serata ha definito <<inconsistenti, deboli, strumentali>> le motivazioni (più volte definite "bugie" dai relatori) della controparte, alla quale ha riconosciuto il diritto di autodeterminazione, senza però negarlo al Gemonese. Marini ha detto No non solo <<perché la nostra storia è diversa da quella della Carnia>>, ma anche per le ripercussioni sui rapporti del Gemonese con i territori contermini e con la zona industriale di Rivoli di Osoppo ed anche sulle prospettive del polo scolastico, il più grande a nord di Udine.

   E' seguito l'intervento del sindaco di Artegna, che ha ricordato come nei documenti ufficiali non vi sia cenno di quali competenze e risorse sarebbe dotata la nuova provincia regionale e mettendo in guardia a non confondere questa realtà con quella delle province autonome del trentino, istituite dallo Stato. Hanno quindi parlato il sindaco di Montenars Flaviano Ermacora (<<Sperando in fondi di solidarietà? Se verranno dati, saranno divisi anche con le altre zone montane>>) e quello di Forgaria, che ha definito "suicidio" un'aggregazione del proprio comune con la Carnia, affermando di essere pronto, con i suoi concittadini, a sostenere una battaglia simile a quella vinta negli anni '60 per rimanere con la provincia di Udine.
   Il presidente della Provincia Marzio Strassoldo ha rimarcato l'indebolimento che si potrebbe verificare ai danni del Friuli, sostenendo la necessità di intervenire sui problemi reali della montagna, con progetti di sviluppo seri che la regione dovrebbe impegnarsi a sostenere, superando le divisioni e ricercando invece elementi di unione fra le diverse zone dell'Alto Friuli.

Natalina Pascale
articolo apparso sul Messaggero Veneto del 19 marzo 2004

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