Gemona, diminuiscono i residenti Cala ancora il numero della popolazione residente a Gemona. Per il secondo anno consecutivo l'ufficio anagrafe della città pedemontana ha infatti registrato una contrazione dei suoi abitanti. Rispetto agli 11 mila 102 residenti, che erano stati registrati alla fine dell'anno precedente, al 31 dicembre 2006 la popolazione si è attestata a 11 mila 78 abitanti.
Segnando un calo pari a 24 unità. Il saldo migratorio, ovvero la
differenza tra immigrati e nuovi residenti, che si è attestato a più 44,
non è stato sufficiente a compensare il gap con il saldo naturale,
negativo ormai da anni. La differenza tra nati e morti ha infatti segnato
un consistente meno 68. Per quanto riguarda i nuovi arrivati, la parte dei
protagonisti l'hanno giocata gli stranieri che sono così andati a
ingrossare la loro già nutrita presenza a Gemona.
<< Ma non è bastato - commenta il sindaco Gabriele Marini - c'è infatti sempre da rimontare il dato negativo inerente il saldo naturale >>. Ma a causare il "deficit" di popolazione c'è anche un'altra ragione. A spiegarla è sempre il primo cittadino. << Dopo gli ultimi anni di trend positivo, la capacità di accoglienza oggi è limitata primo perché non vi sono un gran numero di alloggi disponibili e poi perché in questo periodo di generali difficoltà economiche, decidere di acquistare una casa non facile. Per quanto riguarda il fronte nuovi alloggi - conclude il sindaco - nuova linfa vitale arriverà a seguito dell'approvazione delle varianti al piano regolatore che abbiamo in cantiere e il cui passaggio in consiglio avverrà in tempi brevi >>. Tornando ai dati non s deve dimenticare quello relativo ai nuclei familiari che nel corso del 2006 sono arrivati a 4mila 655. 45 in più rispetto all'anno precedente. Undici, invece, le convivenze. Sul versante dei nuovi residenti c'è stato un aumento degli stranieri che durante l'anno passato sono arrivati in 69. Alla fine del 2006 erano iscritti all'anagrafe in 343, di cui 138 uomini e 205 donne. Il principale Paese di provenienza è la Macedonia, da dove arrivano quasi in 100, a seguire vengono Albania, Romania, Croazia e Ucraina. Maura Delle Case (articolo apparso
sul Messaggero Veneto dell'11 febbraio 207) |