Prima l'autonomia, poi forse,
aggregazioni con altre aree

 

   Ringrazio l'avv.Franco Giunchi, segretario provinciale dei Socialisti democratici italiani, per la sua replica che è testimonianza della disponibilità al dialogo e che anche consente di approfondire gli argomenti.
    Cominciamo dal fondo. Il mio cortese interlocutore, rivolgendosi direttamente a me, scrive:"Se ogni singola fazione continua a definirsi l'unica e irripetibile portatrice del verbo, se si va avanti con il motto' di bessôi ',(...) ci faranno a pezzi!"
    Premesso che l'obiettivo principale della Lega Friuli è la costituzione della regione autonoma a statuto speciale Friuli(senza commistioni con Trieste o con il Veneto, ma neppure con Land austriaci e con la Repubblica di Slovenia o - addirittura - con quella di Croazia, come propongono gli amici del carinziano Haider), guardandoci attorno, dobbiamo concludere che siamo gli unici a indicare ai friulani questo obiettivo, da noi coerentemente sostenuto sulla strada segnata da Fausto Schiavi, scomparso in gennaio di 29 anni fa.

   Quando questo obiettivo irrinunciabile fosse raggiunto, saremmo pronti a discutere successive aggregazioni, comunque solo con regioni contermini - come afferma anche l'avv. Giunghi - con adeguate garanzie di autonomia, ma respingendo il mix con Stati sovrani che, obiettivamente, ci appare anche costituzionalmente impossibile.
    Del resto, riteniamo che la Comunità di Lavoro Alpe Adria sia uno strumento già rodato e sufficiente per realizzare obiettivi concreti, almeno quelli (strade e ospedali) azzardati dal mio cortese interlocutore.
    Noi, consapevoli di rappresentare una "fazione" del movimento autonomista friulano, non possiamo dimenticare anni non tanto lontani quando ben pochi si dichiaravano autonomisti e tanto meno autonomisti friulanisti. Il Movimento Friuli, nato nel 1966, si badi bene, per lo stesso obiettivo che ancora perseguiamo, non seppe o non poté poi reggere all'urto della Lega di Bossi e disertò dal 1993 le competizioni elettorali. Si aprì allora anche tra noi la stagione della diaspora, ma questa nostra "fazione" decise di continuare quella vecchia battaglia, "di bessôi" anche per necessità, dato che nessuno dei partiti vecchi e nuovi si dichiarava disponibile a impegnarsi sul nostro obiettivo primario: la regione Friuli.
     Poiché questo è il nostro principale obiettivo, non giudichiamo cruciale lo scontro centrodestra-centrosinistra. In questi anni abbiamo notato condivisioni di nostri obiettivi parziali da parte di entrambi gli schieramenti. Per riferirci a punti documentabili, l'impegno del centrosinistra per la approvazione della legge 482/99 e la visione del Friuli del defunto Presidente della Provincia di Udine, ing. Melzi, del centrodestra.

   Siamo convinti che la strada è ancora lunga ma, essendo in marcia da tempo, siamo anche consapevoli che numerose nostre proposte sono diventate punti fermi in leggi regionali e nazionali.
    Tutto questo ci spinge a insistere per quello che consideriamo l'obiettivo finale: la regione autonoma a statuto speciale Friuli.

                                                                            Sergio Cragnolini - Segretario della "Lega Friuli"

Pubblicato su Messaggero Veneto edizione di Udine del 17.01.2001