2014:
BORDANO. Nemmeno ottocento abitanti, un paese distrutto dal terremoto del 1976 e rinato. A fatica. Anche grazie a un’idea: costruire in quel borgo alle pendici del monte San Simeone la casa delle farfalle, un parco unico in Friuli capace di attrarre dal 2003 oltre 600 mila visitatori. Un miracolo, specie di questi tempi. «La casa delle farballe è diventata il simbolo della comunità, Bordano ormai è il paese delle Farfalle», aveva detto il sindaco, Gianluigi Colomba nel 2008 all’inaugurazione della stagione.
Eppure il 16 marzo, giorno programmato per l’apertura di quello che da un anno può vantare la denominazione di giardino ecologico, la Casa potrebbe non riaprire. Il suo futuro è appeso a un filo. Sottile.
Il Comune, proprietario della struttura, infatti, al momento non ha stipulato alcuna convenzione per la gestione. E la copertiva Pavees, fondata undici anni fa anche dall’ex primo cittadino, Enore Picco, che da anni però si è defilato dal sodalizio, ha lanciato l’allarme con una lettera-appello inviata, oltre che al Comune, tra gli altri, alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, a quello della Provincia Pietro Fontanini, nonchè ai responsabili di Anci, TurismoFvg e Camera di Commercio.
Una missiva che fotografa una situazione quasi compromessa. Per la nuova stagione di visite alla Casa delle farfalle, dove i protagonisti sono anche i rettili, le scimmie e non solo gli splendidi lepidotteri, al centro informazioni del parco sono arrivate già duemila richieste di visite da parte delle scuole. Duemila, un numero elevatissimo che spiega tutto delle capacità di attrazione della struttura, capace di autofinanziarsi grazie agli incassi da botteghino e ai proventi non trascuravili del negozio che vende gadget.
I numeri del 2013 parlano chiaro: visite aumentate del 12%, 310 mila euro di biglietti venduti, cento mila di gadget: oltre 400 mila euro, che sono stati in grado di coprire le spese e pagare il personale. Ma non di sostenere gli investimenti per migliorare la struttura. Quelli sono stati possibili negli ultimi anni grazie a una serie di contributi pubblici, molti dei quali arrivati a Bordano grazie alla figura di Enore Picco, il leghista prima assessore provinciale, poi consigliere regionale, uscito di scena un anno fa dopo l’autogool delle spese pazze in Consiglio. Ventimila un anno, 30 un altro, un maxi contributo pluriennale da 140 mila eiro per progetti precisi, e altri.
Nella lettere la presidente della cooperativa, Ylenia Cristofoli, chiede garbatamente ai destinatari di intervenire, di fare presto per non buttare all’aria il “miracolo Bordano”. La cooperativa, che un anno fa si è vista confermare la gestione solo per un anno dal Comune, non fa polemiche, rileva di aver investito 40 mila euro “al buio” in questi mesi per mantenere la struttura, che d’inverno ha due dipendenti fissi e d’estate fino a sette, e chiede aiuto. Del resto, siamo franchi: se non ci fosse stata la casa delle farfalle perchè nell’ultimo decennio i turisti, le scolaresche, i friulani, ma anche la tanta gente arrivata da fuori regione, avrebbe dovuto visitare Bordano, il piccolo Borgo martoriato dal sisma quasi 38 anni fa? La Casa delle farfalle è un piccolo miracolo turistico, con la cooperativa che si arrabatta con gli zoo amici per acquistare i coccodrilli a mille euro l’uno, o cerca a destra e a manca le più belle farfalle sul mercato per stupire il visitatore, spesso un bimbo.
Tutto questo rischia di andare a rotoli. E il sospetto è che accada per questioni politiche. La giunta di Bordano è di centro-sinistra, Enore Picco il fondatore della cooperativa è della Lega Nord. Se alla fine ci rimettessero le farfalle ci rimetterebbe anche il paese delle farfalle. E sarebbe un guaio.
tratto dal Messaggero Veneto del 19 gennaio 2014